Dicembre 2019

La moto ideale in assoluto non esiste, nessuna moto può dare il massimo in ogni tipo di situazione.
Può esistere la moto ideale per qualcuno, questo sì, per me esiste e l'ho comprata.
Chi non la trova e può permetterselo risolve il problema dotandosi di due o più moto.
Chi non può o vuole possedere una sola moto deve cercarne una che possa fare quanto desidera a un livello accettabile.
Per forza di cose si devono accettare compromessi, ciò non toglie che si possa trovare la moto ideale per le proprie esigenze.

Punto primo: comprarla nuova o usata?
Come capita anche con l'auto ricorrere al mercato dell'usato è un modo valido per risparmiare, fregature permettendo.
Sono ricorso all'usato in pochissime occasioni, la moto è un oggetto che a mio modo di vedere merita l'acquisto di un esemplare nuovo di fabbrica, certo tutto si paga.
Il piacere di cominciare ad usare una moto nuova per me è immenso.
Ogni tanto lasciar da parte la logica e ascoltare il cuore può dare grande soddisfazione.

Secondo: che uso ne verrà fatto?
Servirà ad andare al bar o poco oltre, oppure a fare giri o viaggi?
Per andare al bar serve una moto di grossa cilindrata, con megaserbatoio e borsa dedicata, coppia di megaborse laterali in alluminio, baule centrale pure, navigatore satellitare; va tenuta sporca e infangata al punto giusto come se si fosse appena ritornati dalla Siberia.
I chilometri indicati dal totalizzatore normalmente sono pochi, ma non è come un tempo quando si capiva tutto guardando lo strumento, oggi serve che la moto sia accesa e la schermata sia quella giusta.
Anni fa avevo un GS 1200 giallo, incontrai a Kristiansand (N) un tedesco con una moto gemella che si portava addosso quasi tutto il catalogo Touratech.
Mi disse che gli sarebbe piaciuto andare a NordKapp ma temeva di incontrare pioggia, gli consigliai di tornare indietro e andare in Grecia.

Terzo: Stradale o Enduro-stradale?
Sto parlando di un uso misto, in cui i viaggi hanno una buona percentuale in percorrenza.
Una enduro-stradale è più versatile di una stradale pura e consente un buon comfort sulle lunghe percorrenze sia al pilota che a chi sta dietro.
Per contro una stradale pura, meglio se opportunamente carenata, può essere superiore nel comfort ma è meno adatta a strade in cattive condizioni o sterrate.

Quarto: Viaggiare in coppia o viaggiare in solitaria.
La prima differenza fra le due situazioni è lo spazio disponibile, sempre sufficiente se si viaggia soli, spesso scarso se si viaggia in coppia, dunque borse laterali e contenitori vari dovranno essere opportunamente dimensionati.
Poi c'è il fatto che viaggiare in solitaria dà spesso al viaggio un sapore particolare, è un fatto molto personale che comunque può influenzare la scelta della moto.

Quinto: Cilindrata, frazionamento, peso, altezza sella.
In Italia si tende a preferire cilindrate importanti, da mille in su, fino a 1300 e oltre.
Motori a 2, 3, 4, 6 cilindri con erogazioni in alcuni casi ben oltre i 150 CV e valori di coppia superiori a quelli di molte auto.
Un motore performante è molto gradevole da utilizzare e oggi con l'elettronica anche un pilota scarso riesce a dominare qualsiasi moto, ammesso abbia un po' di cervello, ma per viaggiare bene anche in coppia non è indispensabile rivolgersi a cilindrate tanto elevate, anche un 500/1000 cc è in grado di fornire una cavalleria più che sufficiente.
Inoltre scendendo di cilindrata si scende anche di peso e di listino.
Per quanto riguarda le enduro/stradali va tenuto conto anche del livello di altezza della sella e della sua forma (se stretta favorisce l'appoggio a terra).
Si parla di enduro/stradali quando in realtà a volte si tratta di moto al 95% stradali ma con un aspetto che richiama moto adatte all'avventura su terreni impervi, deserti, savane ma solo una minima parte dei possessori di questo tipo di moto si avventura lontano dall'asfalto.
Chi veramente lo fa sceglie spesso moto leggere, anche monocilindriche, inadatte ai veloci spostamenti autostradali, semplici come meccanica e come elettronica.

Sesto: Listini, optional e accessori.
Arrivare a cifre importanti è facile, specie con certe Case che propongono una marea di accessori e optional di ogni tipo.
Oggi l'elettronica la fa da padrona, chi acquista si lascia spesso prendere la mano dotando la moto di ogni diavoleria che la Casa propone.

Settimo: l'assistenza post-vendita
In genere la garanzia offerta dal Costruttore è limitata a due anni ed è previsto un programma di manutenzione periodica a scadenze temporali e di distanze percorse.
La moto si sceglie anche col cuore, ma è bene anche sapere chi ci assisterà per i tagliandi, per gli imprevisti ed anche che tipo di assistenza potrà capitarci di incontrare in un lungo viaggio.

Negli oltre quarant'anni di assidua attività motociclante ho posseduto parecchie moto di varia tipologia e fino a qualche anno fa ho avuto contemporaneamente due e a periodi anche tre moto in garage.
Negli ultimi anni ho voluto una moto soltanto e ho fatto un notevole salto verso il basso riguardo cilindrata, peso e listino (per l'età e per altri motivi di tempo e perché no anche di danaro, sono in pensione).

Attualmente ho una Honda CB500X, un bicilindrico parallelo con ruota anteriore da 19, che mi permette di affrontare qualsiasi tipo di percorso, sterratini compresi, da solo o in coppia, senza rinunce.
Certo l'autostrada non è il suo regno, il motore frulla piuttosto in alto, ma mi ci sono abituato velocemente.
Ho comunque sempre avuto un carrello portamoto, molto gradito alla mia passeggera per i lunghi trasferimenti autostradali.
Prezzo accettabile, consumi ridotti, comfort discreto, elettronica zero (ABS a parte): in questo momento è giusta per me.

Per il futuro al momento sto pensando alla Royal Enfield Himalayan, moto molto particolare e interessante.

Ma per un annetto ancora mi godrò la CB.